
Dal romanzo (1994) di Susanna Tamaro la confessione autobiografica che una vecchia signora scrive alla nipote in viaggio negli Stati Uniti. Finché è di scena la Olga di V. Lisi nei suoi rapporti con la figlia Ilaria (Ranzi) e la nipote Marta (Chico) il film si regge in piedi se non altro per il lavoro di sottrazione e condensazione fatto in sceneggiatura con Roberta Mazzoni e per merito della Lisi che da anni non sbaglia un personaggio. Migliora persino il romanzo.
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